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| - Il corno appartiene alla classe degli aerofagi, in particolare alla famiglia degli ottoni, strumenti di metallo suonati facendo piccole scoreggette dentro un ambiguo oggetto detto “bocchino” (ed il nome certo non mitiga l'ambiguità). È costituito da un groviglio di tubi la cui disposizione è legata alle leggi del caos (teorizzate dal fisico ungherese Ambarab A.C.C. Koccò) che termina con un ampio orinatoio a forma di campana. La sua stessa forma genera una delle principali caratteristiche del corno: la casualità. Per questa ragione il cornista solitamente è molto nervoso, perché non sa prevedere che cazzo di suono uscirà dal suo strumento: a volte (raramente) note, altre volte sibili da autoambulanza, latrati di cani, urla, rumori di sciacquone, ecc., ma più spesso pernacchie. Per questa ragione egli tiene una mano nella campana dello strumento in modo da potere stoppare il suono a pernacchia qualora non richiesto in partitura. In orchestra il cornista è in competizione con altri due strumenti: il bassotuba e il ruttofono e spesso i suoni dei tre strumenti si sovrappongono producendo una miscela di rutti e pernacchie, perché ognuno dei tre suona per coprire il suono degli altri due.
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