About: dbkwik:resource/uSPOWlKXDLWNxre0yMAB_Q==   Sponge Permalink

An Entity of Type : owl:Thing, within Data Space : 134.155.108.49:8890 associated with source dataset(s)

AttributesValues
rdfs:label
  • 2013/05/07 Ariel Castro sequestra la 16enne Amanda Berry
rdfs:comment
  • CLEVELAND - Col passare delle ore, a Cleveland diminuisce l'intensità dell'emozione per la liberazione delle tre donne rapite e segregate per un decennio in un'abitazione di un quartiere definito tranquillo. Cresce, invece, la fame di informazioni sull'uomo che le ha tenute in trappola per così tanto tempo e sui risvolti psicologici dell'oscuro rapporto tra rapitore e rapite. Amanda Berry, la donna che ha fatto scattare l'allarme con una telefonata al 911, alla polizia ha fatto un nome ben preciso: Ariel Castro, proprietario della casa al "blocco" 2200 lungo Seymour Avenue, nei pressi della West 25th Street.
dcterms:subject
abstract
  • CLEVELAND - Col passare delle ore, a Cleveland diminuisce l'intensità dell'emozione per la liberazione delle tre donne rapite e segregate per un decennio in un'abitazione di un quartiere definito tranquillo. Cresce, invece, la fame di informazioni sull'uomo che le ha tenute in trappola per così tanto tempo e sui risvolti psicologici dell'oscuro rapporto tra rapitore e rapite. Amanda Berry, la donna che ha fatto scattare l'allarme con una telefonata al 911, alla polizia ha fatto un nome ben preciso: Ariel Castro, proprietario della casa al "blocco" 2200 lungo Seymour Avenue, nei pressi della West 25th Street. Ariel Castro, 52 anni, è stato arrestato assieme a due fratelli, Pedro e Onil, rispettivamente di 54 e 50 anni. Ma è il suo nome a rimbalzare sui taccuini dei cronisti alla ricerca di punti di riferimento attorno ai quali tracciare un profilo. Impresa affatto semplice. Se la polizia non ha ancora diffuso alcuna informazione, le fonti diventano i vicini di casa e il suo datore di lavoro. Il risultato è un ritratto pieno di contrasti. Di certo c'è che Ariel Castro era un autista di scuolabus. Il distretto scolastico di Cleveland conferma l'informazione, senza fornire alcun ulteriore dettaglio. Ariel, inoltre, era separato da tempo dalla moglie. Nei registri criminali figurerebbe un arresto a carico di Ariel Castro per violenza domestica nel 1993, accusa poi considerata decaduta da un Grand Jury. Dopo di allora, nessun'altra segnalazione di rilievo, solo qualche infrazione al codice della strada. Eppure la polizia è andata incredibilmente vicina ad aprire la porta di quella casa in Seymour Avenue. Due volte, per la precisione. Nel marzo del 2000, arrivò una chiamata a seguito di una rissa di strada. La polizia giunse sul posto, ma non procedette contro nessuno. La seconda occasione nel gennaio 2004: Ariel Castro, in pausa pranzo, dimenticò un bambino sullo scuolabus. Partì una denuncia e gli agenti si presentarono a casa sua, bussarono alla porta e se ne andarono senza ottenere risposta, senza dare seguito ai controlli. A questo punto, le testimonianze del quartiere. Contrastanti. Per alcuni Ariel Castro era un fantasma, che viveva recluso in casa, con le tende sempre abbassate e usciva sempre dal retro. Altri neanche sapevano della sua esistenza nel "blocco" 2200. Per altri ancora, invece, Ariel Castro non era affatto un emarginato, era invece molto conosciuto nel quartiere, interagiva con il vicinato, partecipava alle riunioni, ai barbecue, dando l'impressione di essere una persona distinta. Tra i testimoni c'è Charles Ramsey, l'uomo divenuto eroe in un giorno per aver sentito il grido d'aiuto di Amanda Berry e per averla aiutata a forzare la porta di casa e a liberarsi dalla cattività. Charles conosceva Ariel. "Ho fatto molti barbecue con quel tipo, ascoltavamo musica salsa". Altre voci, stupefatte, ricordano Ariel Castro come un autista di scuolabus simpatico, un musicista. Già, l'autista di scuolabus. Una donna che vive nella stessa strada ma non ha voluto identificarsi, si è detta sicura che Ariel Castro vivesse da solo in casa. E che ogni giorno portava a scuola le sue due bambine, per poi depositarle davanti casa alla fine delle lezioni. "Sono totalmente scioccata - dice la signora - sembrava una persona normale, un gentiluomo. Lo chiamavamo Mr C". Un uomo normale, un gentiluomo. Ma nella testa di Mr C, a un certo punto della sua vita, qualcosa deve essere scattato, se nell'agosto del 2002 rapì la sua prima vittima, Michelle Knight, all'epoca 21enne. L'anno successivo, il 21 aprile, scompare Amanda Berry, 16 anni. Nel 2004, ancora aprile, svanisce Gina DeJesus. Nel 2006, in casa di Ariel Castro fa la sua comparsa la quarta vittima: Amanda Berry partorisce una bambina, libera oggi all'età di 6 anni. Si pensa che sia figlia di Ariel, ma al momento nessuna conferma. Ma Ariel era già padre. E a suo figlio Anthony, oggi 31enne, è legato un primo colpo di scena. Nel 2004 il ragazzo frequentava il corso di giornalismo alla Bowling Green State University e scrisse un articolo su una delle tre giovani, Gina DeJesus, un paio di mesi dopo la scomparsa dell'allora14enne. Secondo quanto riferisce l'emittente Wkyc di Cleveland, il ragazzo arrivò addirittura a intervistare la madre della DeJesus, Nancy Ruiz. "Questa va al di là della comprensione. Sono davvero sbalordito" il commento del giovane Castro. Ariel Castro avrebbe anche una figlia e, se il rapporto di parentela evidenziato dal Daily News fosse confermato, sarebbe la prima vera prova della presenza di un male oscuro in famiglia. Dal 2008, una donna chiamata Emily Castro sta scontando in un istituto dell'Indiana 25 anni di reclusione per aver tentato di tagliare la gola alla sua bambina di appena 11 mesi. Nell'aprile del 2007, Emily, all'epoca 19enne, dopo aver inferto quattro rasoiate al collo della piccola, si ferì a sua volta alla gola e ai polsi nella sua casa di Fort Wayne. Il giorno prima, il compagno di Emily, Deangelo Gonzalez, aveva lasciato l'abitazione dopo un litigio con la donna. Secondo l'accusa, Emily tentò di uccidere la piccola per fargliela pagare. La difesa tentò, inutilmente, di far passare Emily per una maniaca depressiva. La bambina si chiama Janyla, è sopravvissuta e ha recuperato pienamente. Su Facebook, Ariel Castro si dice zio di cinque nipotini. Il suo commento a una foto pubblicata sul profilo del figlio Anthony, in cui è ritratta la bambina, confermerebbe il legame di sangue tra Ariel ed Emily: "Buon compleanno alla mia nipotina Janyla, mi piace il fiore nei tuoi capelli...Ti voglio bene!".
Alternative Linked Data Views: ODE     Raw Data in: CXML | CSV | RDF ( N-Triples N3/Turtle JSON XML ) | OData ( Atom JSON ) | Microdata ( JSON HTML) | JSON-LD    About   
This material is Open Knowledge   W3C Semantic Web Technology [RDF Data] Valid XHTML + RDFa
OpenLink Virtuoso version 07.20.3217, on Linux (x86_64-pc-linux-gnu), Standard Edition
Data on this page belongs to its respective rights holders.
Virtuoso Faceted Browser Copyright © 2009-2012 OpenLink Software