abstract
| - Ovviamente Manfredi non ha potuto narrare la semplice storia in sé in quanto non avrebbe riscosso molto successo. Ha preferito anzi rimpinzarla di sangue, sesso sfrenato in lercie tende tra guerrieri dalla lunga spada e prostitute ormai stanche e ingravidate più volte contemporaneamente, canzoni di Cristina d'Avena e ancora sangue. Xeno, protagonista della vicenda, ormai cacciato da Atene per aver ballato nudo nell'Acropoli e disoccupato, decide di andare a chiedere aiuto al vecchio amico Proxenos. Questi, dopo aver ricevuto un'adeguata ricompensa, decide di proporgli qualcosa di semplice e a guadagno sicuro: attraversare a piedi tutto l'impero persiano, camminando su aree paludose e alte montagne innevate, arrivando ormai stremati alla battaglia finale dove l'unico modo per sopravvivere è dare il culo a uno dei due imperatori. Xeno accetta di buon grado la proposta di Proxenos, soprattutto dopo essersi ricordato il lauto pasto e il ponte pieno di barboni arrapati che lo aspettavano quella sera, e decide dunque di partire alla volta della Persia. Il tutto non prima di aver rapito Abira, giovane ragazza pura e casta che vive in un villaggio nella provincia di Frosinone, dove gli abitanti lavorano tutto l'anno per poi dare il ricavato a funzionari statali che compreranno con esso un cintura nuova alla regina (quest'ultima NON è una parodia, ma vera trama). Dopo aver passato il Tigri, l'Eufrate e la Salerno-Reggio Calabria, l'armata di millemila uomini raggiunge la città di Cunassa (dalle due parole greche cum e ass). Come tutti i lettori con un cervello grande almeno quanto una palla da golf avranno capito millemila pagine prima, i nostri eroi, Xeno, Proxenos e altri nomi barbosi in -os di cui a nessuno importa perdono miseramente la battaglia e vedono il cadavere di O Cir' finire nella tenda di Artaserse per la necrofila gioia dell'imperatore avversario. Poche sere dopo, quello che resta dell'esercito viene incitato a trattative di pace da parte dei Persiani, che invece finiscono per uccidere con un'imboscata la maggior parte dei comandanti, quasi tutti con nomi barbosi in -os, per la gioia del lettore che non deve più far esplodere le proprie membra celebrali nella lettura. Dopo essere scappati e aver attraversato i capelli di Slash e le gambe di Pamela Anderson, l'esercito ritorna in Grecia. Qui, per la gioia delle bimbeminkia assidue lettrici di 3msc che per la prima volta si cimentano in una lettura impegnativa, Xeno, dopo aver scoperto di essere stato riaccettato ad Atene per un cospicuo beneficio della madre alla comunità, ricaccia brutalmente Abira nel villaggio di bevilattedicapra e spalamerda da dove era arrivata (anche questa NON è invenzione, ma vera trama). Nel villaggio Abira ritrova lo spirito di Menos (nome derivante dal verbo greco te meno e dalla solita noiosa particella -os), guerriero morto durante lo svolgersi dei fatti, che la porta via verso nuove avventure. Ora, la domanda che più il lettore si porrà arrivato a tale finale, è la seguente: Credendo anche che questo sia davvero risorto misteriosamente dopo varie violenze subite dai Persiani, SI POTREBBE SAPERE COME CAZZO HA SAPUTO TROVARE STO VILLAGGIO DI MANGIATUBERI IN MEZZO ALL'ATTUALE IRAQ? CHE CAZZO AVEVA, IL NAVIGATORE INCORPORATO NEL CULO?
|