L'eufemismo (dal greco eu, "parola buona", e phemèo, "bastonata sui denti") è una figura retorica che serve a offendere i propri interlocutori senza che questi se ne accorgano. Secondo "voci non ufficiali" l'eufemismo nacque come forma di culto del ciclope Eufemo, fratello gemellato con Polifemo (passato alla storia perché "non rispettava i canoni di bellezza oggettivi"). Tale figura retorica si originò in Grecia "qualche anno fa", ma ebbe un seguito "ridotto", poiché risultava "un po' difficile" trovare adepti disposti ad adorare il fratello di uno che si era lasciato fottere con un gioco di parole "non molto originale".
L'eufemismo (dal greco eu, "parola buona", e phemèo, "bastonata sui denti") è una figura retorica che serve a offendere i propri interlocutori senza che questi se ne accorgano. Secondo "voci non ufficiali" l'eufemismo nacque come forma di culto del ciclope Eufemo, fratello gemellato con Polifemo (passato alla storia perché "non rispettava i canoni di bellezza oggettivi"). Tale figura retorica si originò in Grecia "qualche anno fa", ma ebbe un seguito "ridotto", poiché risultava "un po' difficile" trovare adepti disposti ad adorare il fratello di uno che si era lasciato fottere con un gioco di parole "non molto originale".