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  • Alex Evans
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  • Alex Evans, purtroppo per lui e per l'umanità, è un emo. D'altronde era chiaro che un ragazzo così gioviale e allegro (fin da piccolo, ricordano gli amici, si divertiva a scavare gratuitamente le fosse nei cimiteri) avrebbe aderito a questo movimento di bricconcelli sempre aperti agli scherzi, le burle e più in generale, alla risata a crepapelle. In quanto emo, Alex può vantare un quasi sterminato guardaroba di colori, da cui però a quanto sembra pesca sempre capi di gran gusto e che mettono tanta allegria tipo magliette con arcobaleni sopra cimiteri su sfondo viole morte. Potendosi vantare di queste sue qualità superiori nel campo della moda, Alex ha ben presto lanciato la sua propria linea di abbigliamento (purtroppo non è una battuta, è vero) che tuttavia si distanzia da quelli che sono
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  • Alex Evans, purtroppo per lui e per l'umanità, è un emo. D'altronde era chiaro che un ragazzo così gioviale e allegro (fin da piccolo, ricordano gli amici, si divertiva a scavare gratuitamente le fosse nei cimiteri) avrebbe aderito a questo movimento di bricconcelli sempre aperti agli scherzi, le burle e più in generale, alla risata a crepapelle. In quanto emo, Alex può vantare un quasi sterminato guardaroba di colori, da cui però a quanto sembra pesca sempre capi di gran gusto e che mettono tanta allegria tipo magliette con arcobaleni sopra cimiteri su sfondo viole morte. Potendosi vantare di queste sue qualità superiori nel campo della moda, Alex ha ben presto lanciato la sua propria linea di abbigliamento (purtroppo non è una battuta, è vero) che tuttavia si distanzia da quelli che sono i suoi normali abiti per la caratteristica di esser ancora più brutti. Indimenticabile e vendutissima tra i contadini di Poggibonzi nonché tra i frati del Convento di Santa Lilsaporedellestate di Atlantide Bassa la t-shirt raffigurante una cassa toracica in paillette al cui interno si dimena il criceto Hamtaro tutto sporco di feci di diverse settimane. Si dice che anche Padre Pio, notissimo emo, sembra andato orgoglioso dei suoi tagli sulle mani, andasse matto per le raffinate magliette del geniale Evans, in particolare quella, splendida, con i pipistrelli viola che si accoppiano con un elefante in via di decomposizione. Passione mai spenta del piccolo genio nonché gran bel pezzo di gnocco Evans è quella di collezionare lamette da barba usate dai senzatetto e/o dagli sfollati e buttate nei parchi pubblici da cui egli, alla maniera dei grandi cercatori d'oro, le raccatta. Pare ne abbia più di centottantamillemila, tra cui quella, rarissima, di Rosy Bindi che ha scambiato proficuamente col suo ultimo neurone, e lo ha anche ringraziato. È inoltre un amante dei piercing facciali discreti e che danno un tocco in più alla sua bella figura di pulcino bagnato con gli occhioni azzurri. Oltre all'osso di triceratopo in madreperla che ha incastonato sul labbro inferiore, ricordiamo la pallottola originale della guerra del Vietnam che gli spunta dalla narice sinistra e i bulloni alla mostro di Frankenstein in acciaio inox posizionati strategicamente sotto le orecchie. Ce ne sarebbero molti altri, ma al sempre attivo Alex piace cambiare. Un'altra ammirabile e pienamente condivisibile passione di Evans è quella per se stesso, che non si sa per quale motivo sembra giustificare gallerie sterminate di foto fattesi da solo e poi ritoccate con photoshop per far accentuare l'affascinantissimo contrasto tra i suoi occhioni azzurri e i suoi capelli neri tutti unti e piastrati davanti la faccia. Per chi avesse difficoltà a trovare gli occhi, sono lì, proprio sopra il suo molto piccolo nasino e sotto le sue poco folte sopracciglia... Egli è un ragazzo profondo e maturo per la sua età, come dimostrano i profondi e maturi per la loro età interventi nel suo blog (altra sua grande passione di cui sarà trattato a breve, giustamente, a parte), d'altra parte è noto a molti che il suo maestro di vita è stato il Mago Zurlì, mentore, prima di lui, anche di Topo Gigio (che deve a lui la sua carriera di sceneggiatore di porno) e Clemente Mastella. Dopo che i suoi genitori si uccisero l'un l'altro in un incidente stradale, Alex fu infatti dapprima affidato a un orfanotrofio per delfini, dai quali non si sentì mai pienamente accettato (forse questo il principio del suo dolore?) e poi finalmente adottato da una famiglia di cani dalmata, principalmente come compagno di giochi per il loro piccolo. Difatti alla prima estate in cui la sua famiglia adottiva si trovò in difficoltà perché l'albergo in cui avevano prenotato non lasciava entrare gli emo, lo abbandonarono sull'autostrada Torino-Gallate, dove fu trovato da un Mago Zurlì ubriaco fradicio di vodka. Ed il resto è storia.
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