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| - Quattro fratellini di età tre, cinque, sette e undici anni sono morti carbonizzati questa sera all’interno della baracca del campo nomadi alla periferia di Roma dove vivevano.La tragedia è avvenuta in un’area adiacente la statale Appia Nuova, in prossimità del circolo dell’Acquasanta, intorno alle 20,30. Immediato l’allarme ai vigili del fuoco, prontamente intervenuti sul posto con diverse squadre, ma quando le fiamme sono state spente ormai non c’era più nulla da fare per i quattro bimbi.
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| - Quattro fratellini di età tre, cinque, sette e undici anni sono morti carbonizzati questa sera all’interno della baracca del campo nomadi alla periferia di Roma dove vivevano.La tragedia è avvenuta in un’area adiacente la statale Appia Nuova, in prossimità del circolo dell’Acquasanta, intorno alle 20,30. Immediato l’allarme ai vigili del fuoco, prontamente intervenuti sul posto con diverse squadre, ma quando le fiamme sono state spente ormai non c’era più nulla da fare per i quattro bimbi. All’esterno della baracca c’erano i genitori, impossibilitati ad intervenire contro le fiamme prima dell’arrivo dei vigili del fuoco. «Ora potrei morire anch’io, non ho più parole» ha commentato il padre dei bimbi. L’uomo, protetto dalle altre persone del campo, si è poi allontanato in un angolo insieme alla moglie. «Queste burocrazie maledette che hanno bloccato il nostro piano nomadi hanno prodotto questo effetto» ha detto il sindaco Gianni Alemanno arrivando alla baraccopoli. Ancora incerte le cause e nessuna ipotesi viene finora esclusa: le indagini sono in corso e non sono stati trovati oggetti particolari che possano aver funzionato da innesco. Il micro-accampamento abusivo di via Appia Nuova era stato censito a dicembre scorso dalla questura. Secondo quanto si apprende, in quattro baracche vivevano circa 13 persone, tra le quali alcuni bambini. In passato l’insediamento era stato più volte sgomberato, ma i nomadi erano tornati con i loro accampamenti. Solo una baracca è stata distrutta dalle fiamme. All’interno di quest’ultima c’era un nucleo familiare composto da sette persone tra cui i quattro bambini morti. Le quattro piccole vittime di questa sera allungano lunga la scia delle morti di bambini, spesso rom, provocate dal fuoco: a volte a causa di fatalità o tragici giochi, ma con allarmante frequenza disgrazie legate alle difficili e precarie condizioni di vita nei campi nomadi.
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