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| - “Adun calò il suo spadone, che proiettava scintille nella notte di quel neonato mondo, sul corpo indifeso di Darak il Ribelle ed un urlo echeggiò nel frastuono della tempesta divina. Eos, dio della Luce che Dona la Vita, era accasciato al suolo, morente vicino al fratello Darak… Pochi spasmi di dolore separarono quell’attimo dalla prima morte che Ero avesse mai conosciuto. Darak pianse.” Intorno al 450DA Thedan Aladon, umano paladino di Darak, ebbe una visione: a cavallo tra le colline ad ovest di Aurim, veniva colto da un temporale la cui acqua non bagnava il corpo, ma lasciava l’animo colmo di infinita tristezza e speranza; poi il cielo veniva squarciato da un fulmine che andava ad abbattersi proprio sul fianco di una collina. Il giorno seguente Thedan si recò nel luogo apparsogli nella visione e qui, nel punto in cui era caduto il fulmine, trovò l’ingresso di una grotta. Appena entrato venne immediatamente assalito da quelle sensazioni che aveva conosciuto il giorno prima…innalzò una preghiera a Darak e si addentrò nel buio. Presto i muri si riempirono di disegni luminescenti: una grande battaglia vi era rappresentata e Thedan capì immediatamente, grazie alle sue conoscenze di teologia, di cosa si trattava: le scene ritraevano i momenti della Prima Ribellione. L’ultimo di questi disegni rappresentava la morte di Eos ed il pianto di Darak…un disegno estremamente espressivo da sembrare reale…e poi quelle lacrime…sembrava quasi che si muovessero…o forse si stavano proprio muovendo! Il paladino incredulo agì istintivamente e raccolse la goccia che stava per staccarsi dal muro con un calice posto inspiegabilmente ai piedi della parete rocciosa. Poi una luce scaturì dal calice, illuminando una grande sala al termine del corridoio di roccia; all’interno vi era solo un altare ma Thedan sapeva esattamente cosa fare: vi pose sopra il calice ed iniziò a pregare. Pregò giorno e notte finché non sentì più le gambe, finché anche i morsi della fame non erano altro che un debole fastidio, finché la sua anima non iniziò a vagare attraverso i luoghi perduti dei millenni passati…alle origini del tutto. Poi si sentì cadere…accolse il buio come una benedizione…e rinacque. Darak stesso gli aveva parlato, chiedendogli di costituire un ordine di cavalieri che agisse in suo nome e nel ricordo di Eos e che, come il fratello morto, intraprendesse la strada del sacrificio per il bene del Primo Impero. Questi cavalieri avrebbero avuto la facoltà di comunicare tra di loro attraverso vie sconosciute ai comuni mortali: una volta bagnati con l’acqua bendetta del calice i Cavalieri erano in grado di scambiare con gli altri compagni sensazioni e stati d’animo in qualsiasi luogo questi si trovassero. La benedizione di Darak li avrebbe aiutati contro il Male più profondo… Mille anni dopo i Cavalieri di Eos erano una realtà consolidata nel Primo Impero; l’ordine contava circa cento paladini che si ergevano a difesa del regno. Il loro quartier generale era il tempio scoperto dal Primo Cavaliere (come venne in seguito chiamato Thedan Aladon) e l’accesso ad esso era consentito esclusivamente ai membri dell’ordine. I secoli intorno al 1.000DA furono per le terre un periodo di pace e prosperità, ma il fuoco stava covando sotto le ceneri e presto i Cavalieri di Eos avrebbero conosciuto un nemico ben più forte ed insidioso delle creature immonde che spesso si trovavano a combattere. Le divinità malvagie infatti escogitarono un modo per eliminare la causa dei loro continui fallimenti; facendo leva sul risentimento e l’invidia di quei paladini non ammessi all’ordine dei Cavalieri di Eos, manipolarono le loro fragili anime e le pervasero di oscurità. Così anche il Male potè vantare, in breve tempo, di una forza armata al pari del Cavalieri; questi paladini che avevano abbandonato la via del Bene e della Giustizia vennero chiamati Corrotti. Così intorno al 1.500DA i Cavalieri di Eos iniziarono una lotta tutt’oggi aperta contro questi individui, il cui principale fine è quello di distruggere l’antico ordine ed impossessarsi del calice sacro (l’artefatto chiamato Lacrima di Darak). Il Grande Disastro (3.000DA) inferse un duro colpo ai Cavalieri di Eos; molti di loro perirono con il Primo Impero ed il tempio andò completamente distrutto. La Lacrima tuttavia venne tratta in salvo da due fratelli elfi (Vemyr e Chero), entrambi Cavalieri, che in un sogno premonitore avevano percepito il pericolo imminente e che inutilmente avevano cercato di dissuadere l’Imperatore Gail ad acconsentire allo svolgimento del Rito. I pochi Cavalieri superstiti stabilirono una nuova sede nella Repubblica (precisamente a Fiera), il regno fondato dai fuggiaschi del Primo Impero sugli stessi principi di Giustizia e Libertà. Da qui i Cavalieri di Eos partivano per lunghi viaggi alla ricerca di discepoli da istruire. Tuttavia i Cavalieri (chi per vecchiaia, chi per dovere, chi per mano dei Corrotti) perivano senza trovare degni sostituti e nel 3.332 DA era rimasto un solo Cavaliere di Eos: Denry Strongwind. Morto durante la Guerra del Tradimento per salvare la Lacrima di Darak, ha lasciato al mondo un discepolo, Nils Leoncoeur, che custodisce il codice e le 13 profezie dei Cavalieri.
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