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  • 2010/10/31 Diciassettenne in coma per droga
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  • Avrebbe assunto un mix di metanfetamine, cannabis e cocktail ad alta gradazione Droga e alcol, in coma al Leonka Ragazzo di 17 anni in fin di vita dopo la festa di Halloween. I medici valutano trapianto di fegato Avrebbe assunto un mix di metanfetamine, cannabis e cocktail ad alta gradazione Droga e alcol, in coma al Leonka Ragazzo di 17 anni in fin di vita dopo la festa di Halloween. I medici valutano trapianto di fegato
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  • Avrebbe assunto un mix di metanfetamine, cannabis e cocktail ad alta gradazione Droga e alcol, in coma al Leonka Ragazzo di 17 anni in fin di vita dopo la festa di Halloween. I medici valutano trapianto di fegato Avrebbe assunto un mix di metanfetamine, cannabis e cocktail ad alta gradazione Droga e alcol, in coma al Leonka Ragazzo di 17 anni in fin di vita dopo la festa di Halloween. I medici valutano trapianto di fegato MILANO - In fin di vita dopo il veglione di Halloween al Leoncavallo per un cocktail di droga e alcol. Un giovane di 17 anni è ricoverato al Niguarda in coma cerebrale. I medici puntano il dito contro un mix di metanfetamine, cannabis e alcolici. È successo sabato notte durante la festa con musica dark, techno ed electro di via Watteau. Una serata con mille ospiti che — come raccontano i partecipanti stessi — s’è trasformata in delirio, con altri ragazzi che si sono sentiti male, viavai di ambulanze e collassi. I danni al cervello sono gravi. In più il giovane, residente a Lucca, combatte contro un’insufficienza epatica acuta sempre legata, secondo gli specialisti che l’hanno in cura, all’abuso di sostanze stupefacenti. Il quadro clinico rende necessario un trapianto: e l’allarme per la ricerca di un nuovo fegato è scattato immediatamente. Ma ieri sera i chirurghi hanno rimandato a stamattina la decisione di entrare in sala operatoria. Tutto dipende dalle condizioni del ragazzo e dalle speranze di una sua ripresa a livello cerebrale. Una notte da paura. Così il sito www.leoncavallo.org promuove l’evento di Halloween. Uno slogan che adesso suona come una maledetta premonizione. Sotto i colpi martellanti della psy-trance, una musica con suoni psichedelici spesso ascoltata durante i rave party, il giovane di Lucca non è l’unico a sentirsi male. Per gli altri, però, le conseguenze non sono gravi. Almeno durante la festa di sabato notte, comunque, il banchetto dell’unità mobile con le schede informative sull’uso e abuso di sostanze stupefacenti non è bastato per arginare il caos. Ne è consapevole Daniele Farina, storica figura del Leoncavallo: «Le misure di prevenzione e di sicurezza sono fallite— ammette —. Mai prima d’ora si sono verificati episodi tanto gravi». Con ogni probabilità, la prossima assemblea del Leoncavallo deciderà di abolire la festa di Halloween. «Una serata con troppe anomalie», confessa Farina. Ventisei vigilantes presenti per la sicurezza, un’ambulanza interna e uno staff di psicologi: tutto inutile (o quasi). Il 17 enne ora combatte tra la vita e lamorte; e da via Watteau (uno dei seggi, tra l’altro, delle primarie del centrosinistra) si sollevano numerosi interrogativi: «È fondamentale sapere se la droga è stata acquistata all’interno o fuori. È assurdo rischiare la pelle per una festa», insiste Farina che auspica l’intervento della Procura per fare chiarezza. «Bisogna far luce sulla dinamica di quanto accaduto». Una cosa è certa: il giovane si sente male a metà della nottata (iniziata alle 23), i soccorritori del 118, chiamati per un altro caso, lo portano fuori dal centro sociale a braccia e decidono subito per un ricovero al Niguarda, l’ospedale di Milano dotato di uno dei reparti più all’avanguardia sia per i danni cerebrali sia per i trapianti. Il 17 enne è in rianimazione. Spiega Riccardo Gatti, alla guida del Dipartimento dipendenze dell’Asl: «Assumere sostanze stupefacenti è come giocare alla roulette russa: il colpo può partire e si può rimetterci la vita». Ma c’è il rischio che per Milano girino sostanze stupefacenti tagliate male o con formule chimiche sballate? «Al momento non mi risulta— dice Gatti —. Uno può anche prendere una pillola sola di ecstasy e ritrovarsi in fin di vita. Certo, per fortuna, non capita spesso».
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