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| - Lo Juggernaut A6 (che veniva chiamato dai Cloni soldato "lastrone rotolante" per via della sua forma) fu uno dei primi mezzi del Grand'Esercito della Repubblica ad essere prodotto direttamente dalla Kuat Drive Yards e non dalla sua filiare Rothana Heavy Engineering (prima dell'A6 vennero prodotti dalla Kuat Drive Yards anche gli Juggernaut A4, A5 e B5). A causa delle sue dimensioni lo Juggernaut A6 poteva essere spostato con navi grandi come gli Star Destroyer di classe Venator quindi per schierarlo in battaglia l'incrociatore stellare che lo ospitava doveva necessariamente atterrare. Le torrette laser e i molteplici lanciamissili dell'A6 gli permettevano di fare fuoco in tutte le direzioni. L’A6 Juggernaut aveva due cabine di guida, una nella parte anteriore e una in quella posteriore, ciascuna dotata del suo equipaggio fisso; le due squadre lavoravano in coppia, permettendo al veicolo di muoversi avanti o indietro senza la necessità di girarsi. l sistema di propulsione a ruote poteva sembrare una scelta anacronistica ma aveva comunque dei vantaggi. Innanzitutto, il contatto diretto con il terreno proteggeva l’A6 Juggernaut dagli attacchi elettromagnetici e dalle scariche degli scudi. Ogni ruota consisteva di tre dischi rotanti separati che permettevano al Juggernaut di attraversare indenne la maggior parte dei terreni inospitali. Le sue gigantesche sospensioni gli conferivano una notevole stabilità su qualunque superficie ma la mancanza di trazione o di un’unità di guida indipendente poteva lasciare l’A6 Juggernaut bloccato se non aveva abbastanza slancio per superare i terreni mobili o instabili. Sebbene avesse un raggio di svolta abbastanza ridotto, l’A6 Juggernaut era terribilmente lento a girarsi, motivo per il quale furono progettati i due abitacoli. Il suo difetto principale stava nella complicatezza dei sistemi di controllo: dato che entrambe le cabine potevano gestire il sistema di sterzo, i piloti ai due lati del turbo carro armato dovevano essere estremamente coordinati per evitare di disporre le ruote in posizioni contradditorie. Gli A6 Juggernaut di prima generazione richiedevano un equipaggio di 12 uomini, esclusi gli artiglieri, anche se l’automazione adattata nei modelli successivi ridusse il numero dell’equipaggio fino a 2, uno per ogni abitacolo. L’interno cavernoso poteva ospitare da 50 a 300 Clone trooper, a seconda della configurazione della cabina o della missione del veicolo. Dal retro del Juggernaut si estendeva una torretta retrattile dotata di antenne e sensori, nella quale sedevano un osservatore e un operatore addetto agli scanner. Questa postazione aveva un campo visivo di 360 gradi e perciò dava la possibilità di inviare informazioni vitali ai comandanti del carro. Sfortunatamente, la torretta era estremamente visibile ed era il bersaglio preferito delle forze nemiche.
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