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| - La parola venerdì deriva dal nome della divinità romana Venere, dea dell'amore, e dunque si sostiene sia il giorno dedicato al cibo. In origine Venere era la dea più bella dell'Olimpo e decise di creare un giorno in suo onore: sabato. Quando le dissero che sabato era già occupato decise di creare il venerdì. In codesto giorno il popolo della terra venerava la dea Venere sgozzando capretti e ammazzando cerbiatti, alzando canti di gioia (tra i quali “Chihuahua” e “La canzone del capitano”) . Ad un certo punto il dio dei capretti e dei cerbiatti, Caprerbiatto, si arrabbiò poiché qualcuno aveva preso la sua giacca preferita senza il suo permesso e subito i sospetti caddero su Venere. Sarà perché era geloso della sua bellezza, sarà perché in fondo in fondo era innamorato di lei, sarà perché in quel momento Venere indossava una giacca del tutto simile alla sua, Caprerbiatto andò dalla dea e, con fare irato e timido allo stesso tempo, le chiese :"Beh, sì,cioè, ciao. Senti, beh, non è che hai visto la mia giacca preferita, cioè,sai,è la mia giacca preferita e non la trovo più, sai com'è...". Venere gli disse che non sapeva di che stesse parlando e così la punizione di Caprerbiatto fu esemplare:"Tu, o dea della bellezza, d'ora in avanti il tuo venerdì sarà il giorno in cui tutto avrà fine, in cui ogni uomo non potrà più svolgere le sue mansioni e dovrà sopportare l'ozio fino a quando qualcuno (e sia maledetto) non inventerà il lunedì!!”. E così il venerdì diventò il giorno in cui la gente terminò di lavorare e si dette alla pazza gioia, andando in disco, sbronzandosi nei bar e facendo baldoria con una mega tombola familiare.
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