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| - thumb|Luis Alfredo Garavito BOGOTA' (Colombia) - Ha rapito, stuprato, seviziato e decapitato almeno 140 bambini negli ultimi cinque anni. Con precisione, meticolosamente, preparando ogni particolare. Luis Alfredo Garavito, che chiamavano Pippo per la sua somiglianza con il personaggio dei fumetti di Walt Disney, operaio colombiano di 42 anni è probabilmente il più grande serial killer della storia. La sua ossessione non aveva tregua: uccideve senza fermarsi. E per farlo, si ingegnava a trasformarsi, a cambiare identità per adescare le sue piccole vittime. Bambini dagli otto ai 16 anni, quasi tutti maschi, quasi tutti di famiglie poverissime. A volte Garavito era un mendicante, a volte un monaco, un portatore di handicap di cui avere compassione. A volte era un venditore ambulante, un assis
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| - thumb|Luis Alfredo Garavito BOGOTA' (Colombia) - Ha rapito, stuprato, seviziato e decapitato almeno 140 bambini negli ultimi cinque anni. Con precisione, meticolosamente, preparando ogni particolare. Luis Alfredo Garavito, che chiamavano Pippo per la sua somiglianza con il personaggio dei fumetti di Walt Disney, operaio colombiano di 42 anni è probabilmente il più grande serial killer della storia. La sua ossessione non aveva tregua: uccideve senza fermarsi. E per farlo, si ingegnava a trasformarsi, a cambiare identità per adescare le sue piccole vittime. Bambini dagli otto ai 16 anni, quasi tutti maschi, quasi tutti di famiglie poverissime. A volte Garavito era un mendicante, a volte un monaco, un portatore di handicap di cui avere compassione. A volte era un venditore ambulante, un assistente sociale da fare entrare nelle scuole. Più il procuratore Alfonso Gomez, al quale sono state affidate le indagini, va avanti a raccontare le mille vite di Garavito, più emergono terribili particolari dei suoi rituali. Faceva ubriacare i bambini, li immobilizzava con una corda di nylon. Poi li stuprava, li seviziava. Li torturava e gli tagliava parti del corpo prima di finirli con una coltellata alla gola. Questo faceva Gravito, detto Goofy (il nome inglese di Pippo), detto el Loco (il pazzo), detto il Prete, a seconda della provincia della Colombia in cui lasciava i suoi cadaveri. Alla fine lo hanno individuato. Stava in carcere a Villavicencio, nel centro del Paese sud-americano. Lo avevano arrestato il 22 aprile scorso per aver tentato di violentare un bambino. Sul suo capo pendeva anche un ordine di cattura per infanticidio emesso tre anni fa dai giudici di Tunja, nel sud. Tali e tante erano le prove a suo carico che il pedofilo ha finito per confessare. Per esempio a casa gli sono state trovate funi di nylon identiche a quelle usate per legare le vittime, oppure tappi del liquore preferito da Garavito, la stessa marca delle bottiglie vuote rinvenute sui luoghi degli omicidi, con il quale presumibilmente i bambini erano storditi. Finora sono stati trovati 114 scheletri: 41 nel dipartimento di Risaralda, di cui 25 gettati tutti insieme in una scarpata; 27 nella Valle del Cauca, 11 nel Quindio. Degli altri per il momento non v'è alcuna traccia. Non è escluso che Garavito abbia "esportato" la sua frenesia di sangue anche nel vicino Ecuador, le cui autorità hanno raccolto un voluminoso dossier su minorenni scomparsi in circostanze analoghe a quelle delle sparizioni in Colombia. Non a caso l'anno scorso Gomez si recò a Quito per uno scamnbio di informazioni con i colleghi ecuadoriani. Il procuratore ha detto che Garavito, alle spalle un semplice abbozzo di studi scolastici e probabili abusi sessuali subiti da piccolo in famiglia, sarà sottoposto a numerose perizie psichiatriche. Solo dopo lo si incriminerà formalmente.
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