Quando pagano fior di miliardi alle aste, spesso, per non pensare a quello che stanno facendo, producono sottovoce il seguente mantra: Il trucco è questo: se uno ad un certo punto della sua vita si ritrova molto ricco (e con molto intendo dire molto) può arrivare a chiedersi con profonda angoscia perché lui è ricco e gli altri no. La risposta più facile che il ricco si dà è: "ho indubbiamente una mente superiore". È qui che entra in ballo l'arte contemporanea. È risaputo che l'arte contemporanea:
Quando pagano fior di miliardi alle aste, spesso, per non pensare a quello che stanno facendo, producono sottovoce il seguente mantra: Il trucco è questo: se uno ad un certo punto della sua vita si ritrova molto ricco (e con molto intendo dire molto) può arrivare a chiedersi con profonda angoscia perché lui è ricco e gli altri no. La risposta più facile che il ricco si dà è: "ho indubbiamente una mente superiore". È qui che entra in ballo l'arte contemporanea. È risaputo che l'arte contemporanea:
* Non piace a nessuno. No, nemmeno a Vittorio Sgarbi.
* Costa talmente tanto che ormai è quotata in borsa. Queste due caratteristiche insieme costituiscono un richiamo irresistibile per il collezionista multi-miliardario e fa la fortuna dell'artista che riesce a trovare un manager che vende bene la sua merda. Il valore delle opere si basa sul fatto che nessuno avrà mai il coraggio di dire la verità su ciò che realmente sono e quindi ci sarà sempre qualcuno disposto a ricomprarla allo stesso prezzo o superiore.