About: dbkwik:resource/UYj_Nbhz7n49onkt_6Nfvg==   Sponge Permalink

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  • [[Immagine:2X14-SayidAmericanSoliders.jpg|left|thumb|Sayid catturato dai soldati americani]] In un bunker iracheno durante, la Guerra del Golfo, alcuni soldati si muovono freneticamente in preda al panico mentre all’esterno le bombe continuano a cadere. Un comandante della Guardia Repubblicana, Tariq, chiede ai suoi soldati di sbrigarsi a distruggere tutti i documenti compromettenti contenuti nel bunker ed i suoi sottoposti si affrettano ad obbedire ai suoi ordini. D’un tratto la porta del rifugio viene sfondata ed una squadra di soldati americani fa il suo ingresso con i fucili puntati e prende tutti i soldati iracheni come prigionieri. Il comandante americano chiede ai soldati nemici chi sia il loro capo. L’unico soldato a parlare inglese, Sayid, afferma che al momento con loro non c’è nessun superiore perché l’uomo è fuggito qualche ora prima. Il comandante americano non crede alle parole di Sayid e lo colpisce con il calcio del suo fucile. Qualche giorno più tardi Sayid viene condotto da un sergente americano, Sam Austen, che gli chiede la sua collaborazione per rintracciare il pilota di un aereo americano che è stato fatto prigioniero dal loro comandante, Tariq. Sayid, fedele alla Guardia Repubblicana, afferma che Tariq è scappato a Hillah molto prima che loro arrivassero. Il sergente lo conduce quindi in una prigione sotterranea e Sayid, allibito, trova Tariq legato ad una sedia. Sayid viene quindi usato come traduttore durante l’interrogatorio del suo comandante. Quando Sayid traduce a Tariq le richieste di Sam Austen questi gli risponde che lui è un traditore e gli ordina piuttosto di prendere la pistola di uno dei soldati americani e di ucciderne il maggior numero possibile. Sayid, interdetto, decide però di non ubbidire al suo capitano e risponde al sergente che Tariq gli ha detto che non sa nulla del pilota americano che loro stanno cercando. [[Immagine:2X14-JoeInman.jpg|right|thumb|Kelvin Joe Inman si presenta a Sayid]] Sayid viene portato da un uomo, Kelvin Inman, che gli dice che è molto importante per loro ritrovare il pilota, in modo da farlo tornare dalla sua famiglia. L’uomo mostra a Sayid un filmato nel quale viene mostrato un villaggio iracheno i cui abitanti morirono tutti a causa di un attacco con un gas letale ordinato da Tariq: Kelvin sa che Sayid aveva dei parenti in quel villaggio. Sayid, tremendamente deluso e tradito, chiede all’uomo di interrompere il filmato ed accetta di interrogare il suo comandante, anche se sa che Tariq non gli dirà mai dove si trova il pilota. Kelvin Inman gli dice che è sicuro di questo e, per questo motivo, lui dovrà convincerlo. Poi l’uomo porge a Sayid una grossa scatola. Sayid viene condotto nella segreta in cui è rinchiuso Tariq, posa sul tavolo la scatola, la apre e comincia a depositare sul tavolo alcuni strumenti di tortura. L’uomo chiede al suo capitano di confessargli dove si trovi il pilota dell’elicottero americano ma Tariq lo deride ed afferma che sa con certezza che lui non oserà mai torturarlo perché è un soldato fedele. Viceversa l’ufficiale consiglia a Sayid di mettersi in testa un sacco di plastica e di suicidarsi con il poco di onore che ancora gli rimane. Quando Sayid rifiuta di obbedire all’ordine Tariq gli sputa in faccia. Dopo qualche ora Sayid esce dalla prigione sotterranea e fornisce agli americani le risposte che cercavano: il pilota americano è stato giustiziato due giorni prima e lui ora sa dove e può condurli a controllare. Sayid porge poi a Kelvin, con le mani insanguinate, la scatola con gli strumenti di tortura. [[Immagine:2X14-SayidLastFlashback.jpg|left|thumb|Sayid, libero, si separa dal convoglio americano]] Sayid sta viaggiando sul retro di un furgone militare con diversi soldati americani, uno dei quali, Sam Austen, ha in mano la foto di una giovane ragazza: Kate. Sayid viene fatto scendere su una strada solitaria che attraversa il deserto iracheno. Kelvin Inman informa Sayid gli americani stanno lasciando l’Iraq. Mentre lo libera dalle corde che gli legano i polsi Kelvin gli dice che lui ora è un uomo fortunato perché ha imparato una nuova strategia per ottenere le informazioni. Sayid risponde all’uomo dicendogli che non torturerà mai più nessuno. Kelvin, parlando in arabo, ribatte che verrà un giorno in cui lui avrà bisogno di sapere qualcosa ed ora sa di avere un modo per ottenerla. L’ufficiale dà poi a Sayid mille dollari per tornare a Baghdad e si allontana sul convoglio. Sayid resta a piedi, nel deserto, finalmente libero.
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