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| - Nella mitologia greca gli Ecantochiri (o Centimani) erano tre giganti (Cotto, Briaero e Gige) alti tre metri dotati di cento braccia e cinquanta teste, nati dall'unione di Gaia e Urano. Il padre, che temeva la loro forza, li gettò nel Tartaro, ovvero la parte più remota ed oscura degli inferi, assieme ai Ciclopi, loro fratelli, controllati dal terribile mostro Campe (servitrice di Crono, re dei Titani). Da qui furono liberati da Zeus per combattere i Titani ribelli, altri figli di Urano e Gaia.
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abstract
| - Nella mitologia greca gli Ecantochiri (o Centimani) erano tre giganti (Cotto, Briaero e Gige) alti tre metri dotati di cento braccia e cinquanta teste, nati dall'unione di Gaia e Urano. Il padre, che temeva la loro forza, li gettò nel Tartaro, ovvero la parte più remota ed oscura degli inferi, assieme ai Ciclopi, loro fratelli, controllati dal terribile mostro Campe (servitrice di Crono, re dei Titani). Da qui furono liberati da Zeus per combattere i Titani ribelli, altri figli di Urano e Gaia. Dopo la rivolta degli Olimpi, capitanati da Zeus, e la loro vittoria sui Titani, gli Ecatonchiri vennero posti da Zeus a guardia del Tartaro (o delle isole britanniche, secondo alcuni) dove furono incarcerati i Titani. {C In seguito si ribellarono anch'essi a Zeus, come racconta la Gigantomachia, ma non riuscirono a sopraffare gli Olimpi. Sopravvisse solo Briareo, che era munito di pietre magiche: quando venivano lanciate triplicavano grandezza e peso. Nella saga dei Cavalieri dello zodiaco appare un unico ecatonchiro (il cui nome non viene rivelato), richiamato da Giapeto in Episode G per aiutarlo a combattere Mu con gli attacchi Hekaton Menis ed Hekaton Molybdaina, ma viene poi battuto dal Cavaliere d'Oro dell'Ariete.
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