Nel 1980 d.C. un giovane ultra settantenne Umberto Eco, dopo una lenta e ponderata lettura dei libri Harmony e un'accurata e spasmodica consumazione di vini Ronco, decise di creare un'opera la cui grandezza doveva essere pari a quella della Divina Commedia, la cui bellezza doveva essere simile a un verso del Foscolo e la cui cultura doveva essere tale e quale a quella contenuta nel "Manuale d'istruzioni: come montare la vostra scarpiera Ikea". Dopo tanto dispendioso lavoro, finalmente diede in pasto ai suoi miliardi di fan l'opera magna: Il nome della rosa.
Nel 1980 d.C. un giovane ultra settantenne Umberto Eco, dopo una lenta e ponderata lettura dei libri Harmony e un'accurata e spasmodica consumazione di vini Ronco, decise di creare un'opera la cui grandezza doveva essere pari a quella della Divina Commedia, la cui bellezza doveva essere simile a un verso del Foscolo e la cui cultura doveva essere tale e quale a quella contenuta nel "Manuale d'istruzioni: come montare la vostra scarpiera Ikea". Dopo tanto dispendioso lavoro, finalmente diede in pasto ai suoi miliardi di fan l'opera magna: Il nome della rosa.