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| - Anni '50, da qualche parte in America c'era uno stuolo di chitarristi abilissimi che cercavano di suonare in pubblico ma ciò era impossibile: le melodie degli strumenti venivano sopraffatti dalla gente che chiedeva se stessero suonando o meno. Come se non bastasse questa umiliazione, i batteristi coprivano tutto, eccetto quelli che trombano i trombettisti, che facevano un casino del diavolo con solo due ottave e mezza. La Gibson, già allora multinazionale delle chitarre a vapore cercava invano di creare una chitarra elettrica partendo da una semiacustica, ma è evidente che una chitarra elettrica non può essere creata a partire da una semiacustica: al massimo si possono creare chitarre semielettriche o elettracustiche. La geniale intuizione venne ad uno schifoso elettrauto un tal di nome Le
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| - Anni '50, da qualche parte in America c'era uno stuolo di chitarristi abilissimi che cercavano di suonare in pubblico ma ciò era impossibile: le melodie degli strumenti venivano sopraffatti dalla gente che chiedeva se stessero suonando o meno. Come se non bastasse questa umiliazione, i batteristi coprivano tutto, eccetto quelli che trombano i trombettisti, che facevano un casino del diavolo con solo due ottave e mezza. La Gibson, già allora multinazionale delle chitarre a vapore cercava invano di creare una chitarra elettrica partendo da una semiacustica, ma è evidente che una chitarra elettrica non può essere creata a partire da una semiacustica: al massimo si possono creare chitarre semielettriche o elettracustiche. La geniale intuizione venne ad uno schifoso elettrauto un tal di nome Leopard Fender, che scoprì che le chitarre elettriche senza buco suonano meglio: fu un duro colpo per milioni di chitarristi arrapati, ma questo difetto venne supplito con l'introduzione di un cavo da infilare nella chitarra E nell'amplificatore. Il resto è storia. La chitarra elettrica da allora ha assunto ogni genere di forma, colore e dimensione. Non è più uno strumento sparuto, che sul palco non riesce a trovare il suo spazio, ma un aggeggio che da solo fa più bordello di tutto.
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