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  • 2010/06/18 Don Gelmini sotto processo
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  • Era una decisione attesa, e il GUP di Terni, Pierluigi Panarello, entrato in Camera di Consiglio in mattinata, ne è appena uscito con la decisione. Pierino Gelmini deve essere rinviato a giudizio per pedofilia, così come richiesto dalla pubblica accusa. Il prelato è accusato di aver molestato 12 giovani ospiti della sua “Comunità Incontro” di Amelia, piccolo paese nella provincia Umbra. Il pubblico ministero dunque vede accolte la domanda di rinvio a giudizio per il reato di molestie sessuali a minori.
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  • Era una decisione attesa, e il GUP di Terni, Pierluigi Panarello, entrato in Camera di Consiglio in mattinata, ne è appena uscito con la decisione. Pierino Gelmini deve essere rinviato a giudizio per pedofilia, così come richiesto dalla pubblica accusa. Il prelato è accusato di aver molestato 12 giovani ospiti della sua “Comunità Incontro” di Amelia, piccolo paese nella provincia Umbra. Il pubblico ministero dunque vede accolte la domanda di rinvio a giudizio per il reato di molestie sessuali a minori. MINORENNI MOLESTATI - Don Gelmini non era presente in aula quando è stata letta la sentenza, ma ora dovrà affrontare il processo, che inizierà nel 2011. Le vittime che il sacerdote avrebbe molestato sonom, fra gli altri, due minorenni che erano stati ospitati nella struttura di disintossicazione per tossicodipendenti fondata dal prelato, appunto la Comunità Incontro. Il rinvio a giudizio di oggi si basa su un poderoso lavoro d’indagine svolto nel 2007, con “pagine e pagine di verbali in cui gli ex ospiti, giovani che hanno avuto o hanno ancora a che fare con la droga, alcuni dei quali sono scivolati nella delinquenza, ripeterebbero sempre gli stessi racconti, riferiti a fatti avvenuti un anno e mezzo fa”, come scriveva allora La Repubblica. Pierino Gelmini all’epoca dell’apertura delle indagini aveva ricevuto anche importanti sostegni politici, con Maurizio Gasparri, allora deputato di Alleanza Nazionale che ripeteva come, nonostante le accuse, Gelmini fosse e dovesse rimanere un “punto di riferimento”, mentre il cattolico Luca Volontè aveva addirittura accusato gli inquirenti di agire con “furore anticattolico”. Anche i ragazzi della sua comunità erano rimasti increduli nell’apprendere la notizia che il prete lombardo, che per molti di loro era stato un’ancora e una possibilità di salvezza dalla droga, potesse aver abusato di alcuni coetanei ospiti della comunità. “Don Pierino è come un padre per noi“, ripetevano. Dopo la sua iscrizione nel registro degli indagati, Pierino Gelmini aveva chiesto la riduzione allo stato laicale, richiesta accolta dal Vaticano. ASSOLTO – Non considerata penalmente rilevante la condotta di un collaboratore di Gelmini, Pierino Nicolasi, portato alla sbarra insieme al prelato per favoreggiamento. “Non ha commesso il fatto”, secondo il giudice.
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