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| - Carmine Donatello Crocco (5 giugno 1830, Rionero in Vulture - 18 giugno 1905, Portoferraio) noto anche come Donatelli, localmente Carmn' Rnatiell' Crocc' è stato un soldato, bandito, patriota, guerrigliero e rivoluzionario italiano, nemico numero 1 del nascente Regno d'Italia, seppe diventare il più celebre e carismatico leader della disperata rivolta meridionale. Genio militare, pose le basi per la nascita della moderna guerriglia, invincibile stratega, le sue brillanti qualità militari sono riconosciute da praticamente tutti i suoi nemici. Figlio della povertà e della miseria più nera, fin da piccolo fu travolto dalle ingiustizie, provocate dalla cecità del governo borbonico e dalle prepotenze dei feudatari locali, divenuto orfano fu costretto a lavorare fin da bambino, per via del suo m
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| - Carmine Donatello Crocco (5 giugno 1830, Rionero in Vulture - 18 giugno 1905, Portoferraio) noto anche come Donatelli, localmente Carmn' Rnatiell' Crocc' è stato un soldato, bandito, patriota, guerrigliero e rivoluzionario italiano, nemico numero 1 del nascente Regno d'Italia, seppe diventare il più celebre e carismatico leader della disperata rivolta meridionale. Genio militare, pose le basi per la nascita della moderna guerriglia, invincibile stratega, le sue brillanti qualità militari sono riconosciute da praticamente tutti i suoi nemici. Figlio della povertà e della miseria più nera, fin da piccolo fu travolto dalle ingiustizie, provocate dalla cecità del governo borbonico e dalle prepotenze dei feudatari locali, divenuto orfano fu costretto a lavorare fin da bambino, per via del suo mestiere ricevette il soprannome di "capraro di Rionero" questo gli permise di avere una conoscenza illimitate di vaste zone dell'Italia meridionale che furono in seguito teatro delle sue gesta e di conoscere svariate personalità. Queste terribili situazioni sociali e famigliari temprarono il suo animo, egli maturò molto presto, e come dichiara nelle sue memorie a 15 anni si sentiva già adulto e pronto a vendicare tutte le offese ricevute. Crocco fu uno dei pochi della sua estrazione sociale in grado di leggere e scrivere, egli studiò fin quando potè da un suo zio, veterano delle molte guerre napoleoniche, grazie alla povera istruzione che gli garantì lo zio, affinò il suo già non comune intelletto, acquisendo sempre di più le qualità di un rivoluzionario, quali il carisma, la capacità di parlare alla gente, comprese inoltre molte dinamiche politiche e storiche ed apprese le prime dottrine militari. Giunto alla maggiore età, non riuscendo ad ottenere il denaro per poter evitare la leva, fu costretto a diventare un soldato del re delle Due Sicilie, qui imparò la disciplina militare, ed approfondì i suoi studi e migliorò le sue capacità. Fu un allievo modello, fino a quando non disertò, latitante fu costretto a vivere di furti e rapine sino al giorno dell'arresto. Evaso di prigione, ammaliato dalle idee rivoluzionarie del carismatico Garibaldi, decide di arruolarsi nelle camicie rosse, ottiene il grado di sottufficiale e segue il generale sino a Napoli partecipando e distinguendosi eroicamente in tutti gli scontri. Nel 1861 fortemente deluso dal nuovo governo che secondo lui e la maggior parte dei meridionali aveva tradito la rivoluzione di Garibaldi per poter espandere il Piemonte ai danni delle Due Sicilie insieme ad una frazione di suoi compagni garibaldini forma un gruppo armato nelle immense boscaglie di Lagopesole, qui Crocco si fa conoscere come rivoluzionario, riesce riunire a se il favore di quasi tutti i meridionali che malsopportavano il dominio sabaudo, qui viene soprannominato Masaniello, ha inizio ufficialmente la rivolta meridionale che presto si tramuterà in una terribile guerra civile, qua NInco-Nanco decide di non obbedire più al nuovo governo ed anzi di iniziare a combatterlo. Presto il Crocco viene contattato da uomini di Associazione Religiosa e da agenti segreti che gli propongono di restaurare Francesco II sul trono napoletano, in più riceverebbe anche il brevetto di generale, avrebbe armi e munizioni moderne ed un piccolo esercito costituito da soldati sbandati del Regno delle Due Sicilie. Crocco vistosi davanti ad una prestigiosa offerta, un importante futuro ed anche una redenzione morale nonchè una ben maggiore probabilità di vincere o quantomeno di resistere al nemico, accetta. Ma ben presto essendo Crocco anti-borbonico dirotterà la reazione in una rivoluzione, e non fu mai davvero un generale di ventura od un mercenario, artefice di una gigantesca insurrezione di massa instaura a Melfi un nuovo governo, conquistando in breve il Vulture e l'Irpinia, sconfitto torna nelle boscaglie di Lagopesole. Successivamente si allea con il generale carlista Borges iniziando una campagna militare conclusasi negativamente, abbandonato Borges e De Langlais, Crocco prende totalmente le redini del piccolo esercito, trasformandolo in un gruppo armato di guerriglia, infonde nei suoi uomini le sue dottrine guerrigliere, molto famose e diffuse anche presso altri gruppi ribelli, sceglie pochi uomini, i più convinti, i più valorosi ed astuti, si allea vittoriosamente prima con il La Morte, poi con il Caruso ottenendo brillanti vittorie, tiene per 4 anni la campagna fino a quando non viene tradito dal comandante della cavalleria, che cambiando uniforme militare decide di dargli la caccia e lo sconfigge nel sangue. Il generalissimo vistosi spacciato fugge nello Stato Pontificio, che è costretto ad arrestarlo per nasconderlo dal governo sabaudo, qui viene rinchiuso per anni ed estradato spesso in Francia, fino a quando Roma non viene conquistata dalle truppe regie e Napoleone III destituito, una volta nelle mani del Regno d'Italia dopo differenti processi viene condannato a morte, ma tra mille controversie verrà in seguito graziato dal re Vittorio Emanuele II ed esiliato sull'Isola d'Elba come Napoleone, qui dopo aver studiato molto, scritto tante sue memorie e parlato con diverse personalità politiche trova la morte a 76 anni per cause naturali, con l'ultima volontà, negata, di morire nel suo paese natale.
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