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| - "Non servire a un cazzo" è una condizione di cui possono vantarsi cose, animali ma anche esseri umani, non ce ne voglia il Ministro per l'attuazione del programma di governo, a cui probabilmente sono fischiate le orecchie. Eppure anche non essere per niente utili può risultare un'arte. Il ben noto movimento filosofico-religioso del Fancazzismo ad esempio, fa dell'inutilità dell'individuo un suo punto di forza. Come a dire: se sono inutile nessuno mi romperà mai il cazzo per avere qualcosa da me. "Non servire a un cazzo", che ha come genitori Inutile e Superfluo, ha origini molto lontane, rintracciabili nell'innata capacità di Madre Natura di creare cose di cui nessuno ha mai sentito il bisogno, come le zanzare, gli arcobaleni o i semi nei mandarini. E comunque ci sono animali che inutili lo sono diventati col tempo, prendiamo ad esempio il gallo: la sua rovina è stata l'invenzione delle sveglie, oggi è l'ombra di sè stesso e ormai totalmente sfasato spesso lo si sente cantare a mezzogiorno. Ormai ridotto a puro strumento riproduttivo il gallo vive in una condizione di costante angoscia: quando le galline scopriranno il sesso saffico per lui sarà davvero la fine. Altro animale inutile è il cavallo. Con l'invenzione delle auto i cavalli non ci servono più. Nel 1995 venne anche avanzata una proposta di legge dal governo americano che prevedeva l'abbattimento di tutti i cavalli del pianeta, oramai divenuti superflui, ma si pensò poi al tracollo economico degli ippodromi e dei fast food, e si decise pertanto di soprassedere.
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